di Agnese Messina, consulente CAMeN
Il ciclo mestruale dura all’incirca 30 giorni, certo ci sono donne che ne hanno di più lunghi e donne per le quali ogni ciclo è un’incognita, ma diciamo che più o meno la durata è quella. Noi donne siamo bravissime a complicarci la vita e spesso le nostre paure assumono aspetti inconsueti e nella vita sessuale, ad esempio, si trasformano in periodi di astinenza lunghissimi dovuti a malesseri di vario genere, ai bambini che dormono nel lettone fino alle scuole elementari, a discussioni con il marito subito dopo cena o a lavori interminabili di riordino prima di andare a dormire quando poi il marito dorme già da un pezzo. Ma ci sono i mezzi contraccettivi ovviamente, sì, ma non sempre è così facile; la pillola, lo sappiamo, sono ormoni sintetici che non fanno bene, che hanno tanti effetti collaterali, che fanno diminuire la libido e poi ogni tanto andrebbe interrotta.
Il preservativo è una scocciatura, mi da anche un poco di fastidio, e poi se si rompe? Il coito interrotto, usato dalla maggior parte delle coppie che alla domanda: cosa usi? Rispondono NIENTE, beh, come faccio a fidarmi? Ho talmente tante paure, i bambini sono ancora piccoli, ho appena ripreso il lavoro, in famiglia e gli amici già mi guardano male perché siamo arrivati a tre.
Diciamocelo pure liberamente, questa società mette in croce le famiglie e le donne, irresponsabili, che fanno figli, fino a due sono tollerati, ma dal terzo in poi ci fa sentire quasi delle criminali. E a noi donne cresce l’ansia. Per questo ci sono donne che riescono ad avere un rapporto sessuale con il proprio marito solo alla fine del flusso mestruale o non appena si rendono conto che le mestruazioni stanno per arrivare, e questo perché sanno che il periodo che va da una mestruazione all’altra, ad un certo punto, diventa fertile e, se non vogliono andare incontro ad una gravidanza, devono assolutamente evitare di avere rapporti sessuali in quel periodo.
Ma quanto dura questo periodo? Ho frequentato il liceo classico agli inizi degli anni ’90, ed una professoressa di biologia, che evidentemente si sentiva molto ferrata su questo argomento, ci disse che le donne più o meno intorno al quindicesimo giorno del loro ciclo mestruale erano fertili e che quindi in quel periodo era meglio evitare i rapporti per evitare gravidanze. Evidentemente la professoressa non solo non era stata informata che Ogino-Knaus era un metodo statistico che non teneva conto della soggettività dei cicli di ogni donna, ma non sapeva nemmeno che altri studi scientifici erano stati svolti e che avevano portato ad eccellenti risultati, riuscendo a determinare con precisione la fase fertile di ogni donna. Non voglio parlare di altri metodi e preferisco definire la questione parlando del metodo che uso e che insegno da più di vent’anni.
Il metodo sintotermico Camen si avvale del doppio controllo: in pratica mette in relazione un dato oggettivo, la temperatura basale, e l’osservazione, da parte della donna, dei segnali che il proprio corpo le mostra e che le permettono di determinare la situazione, fertile/infertile, giorno per giorno. Certamente si tratta di imparare un metodo, e noi donne o siamo bravissime e ci impegniamo, stiamo attente, osserviamo e segniamo tutto o inventiamo mille scuse per non impegnarci. Non ci possiamo fare niente, siamo fatte così, la questione dipende da tanti fattori, forse l’insegnante ci fa antipatia, oppure mi ha parlato del metodo una mia amica bravissima e poi magari con me la cosa non funziona. Oppure, cosa che capita spessissimo, decido di intraprendere questa strada da sola, a mio marito andava benissimo il coito interrotto, e quindi ora devo imparare a dirgli no quando lui ha voglia. E come faccio? Meglio che dico al mio insegnante che il bimbo piange e non posso prendere la temperatura. Io ci provo, ma come faccio con mio marito? Ecco, la questione è tutta qui!
I metodi naturali si imparano in due e si usano in due: è vero che il lavoro di osservazione lo fa la donna, ma la scheda è della coppia. Non sono io che dico no al marito, è la nostra scelta che, ogni mese, ogni giorno, ci fa dire si o no ad un rapporto sessuale completo. Le coppie si dividono in due categorie, quelle che vogliono solo distanziare le gravidanze e quelle che assolutamente non possono averne altre, e questo fa molta differenza: infatti se le prime vivono la questione astinenza con un minimo di serenità, le altre sono molto rigide, la questione a volte dipende dalla salute di uno dei due coniugi e quindi bisogna seguire attentamente le regole. La Scuola StCamen ha lavorato per garantire alle coppie sicurezza e tempi di astinenza ridotti ai giorni reali di fertilità: ovviamente è necessario, per avere questa sicurezza, rispettare pedissequamente le regole. Se la coppia prende la decisione di usare il metodo di comune accordo, se è seguita da un insegnante per tutta la fase di apprendimento, se segue le regole, la fase di astinenza dai rapporti si riduce. Se poi la coppia approfitta delle fasi infertili del ciclo, riuscire a resistere alla tentazione diventa più facile. Alcune donne attribuiscono alla mancanza di desiderio il loro allontanamento dal proprio marito nei giorni infertili ed a queste donne io dico che il nostro desiderio deve essere più grande di noi. Se io desidero provare piacere dal tocco di mio marito, sicuramente questo non può essere un male, ma se io desidero provare piacere e donarlo a mio marito in un abbraccio ed in un dono totale sapendo che quello è il vero bene per entrambi, inizierò a guardare mio marito con sguardo languido a colazione, gli manderò un paio di messaggini allusivi durante la giornata, la sera farò in modo che le nostre mani si sfiorino durante la cena, terrò i capelli sollevati in modo da fargli capire che un bacio sul collo sarebbe gradito e manderò i bimbi a letto in tempo per non crollare sfinita. Se mi preparo psicologicamente e assaporo il piacere che proveremo insieme, il desiderio arriverà, il desiderio va educato ed è possibile farlo, quello a cui ci si riferisce scambiandolo per desiderio è istinto sessuale che, da solo ci comanda, se accompagnato al desiderio del bene reciproco, diventa la forza esplosiva che ci serve per rispettare i tempi dettati dal nostro corpo.