La sinistra italiana teme di battersi contro l'utero in affitto?


Per la prima volta, infatti, uno schieramento innegabilmente progressista si pronuncia con parole nette sul tema della gestazione per altri, anzi delle “pance a noleggio”Los vientres de alquiler»), come le definisce il testo (cioè la tecnica di procreazione assistita con cui una donna porta a termine una gravidanza su commissione di altre persone, che diventeranno i genitori).
Diciamo no, affermano i contraenti dell’intesa, perché questa pratica «mina i diritti delle donne, soprattutto le più vulnerabili, mercificando i loro corpi e le loro funzioni riproduttive». E ancora: «Agiremo contro le agenzie che offrono questa pratica sapendo che è vietata nel nostro Paese».
La sinistra europea, ma specialmente quella italiana, si è sempre trovata a disagio sul tema. I nuovi movimenti come Non Una Di Meno (*), che spesso riempie le nostre piazze, lo giudicano un atto di libertà della persona e hanno ingaggiato autentici corpo a corpo contro le femministe del tutto ostili alla Gpa (Gestazione per altri). Per di più le “pance a noleggio” hanno avuto da noi uno sponsor d’eccezione, il leader di Sinistra e Libertà, già fondatore di Arcigay e governatore della Regione Puglia Nichi Vendola, che nel 2016 è diventato padre legale (con adozione speciale) di un bambino nato in California da due diverse donne (una ha fornito l’ovulo, l’altra ha portato avanti la gravidanza).
Vendola, sessant’anni, è da allora una specie di testimonial della Gpa, fotografato e intervistato periodicamente sui dettagli della sua esperienza paterna. Inorridisce sempre davanti all’espressione “utero in affitto” («È violenta, è volgare»): chissà come si troverebbe al tavolo con Iglesias – sinistra radicale come lui – che quella definizione l’ha messa nero su bianco in un accordo di governo.


(*) Per onor di verità, Non Una di Meno è firmataria della seguente missiva composta da numerose associazioni femministe, contro la GPA: Femministe contro la maternità surrogata: "Non è un diritto"