"L’utero in affitto
Persino la definizione «utero in affitto» viene
fatta oggetto di strali poiché — è l’accusa — riduce a mero business un atto
d’amore. Lasciando da parte le diatribe mercimonio/atto d’amore, libertà
della donna/sfruttamento, che pure sono centrali e devono essere affrontate
cercando sempre la verità, c’è un soggetto diverso dall’adulto e dai suoi
(presunti) sacrosanti diritti a cui si presta troppa poca attenzione: il
bambino. Il bambino il cui abbandono è, con la gpa, programmato e, 99 casi su
100, lautamente pagato. Di più, ecco il paradosso etico: viene concepito al
fine stesso di essere abbandonato dalla propria madre biologica."